Covid19 - Ministre degli Infermi di San Camillo

Accogliamo con piacere la testimonianza delle nostre sorelle "MINISTRE DEGLI INFERMI DI SAN CAMILLO". 
La pandemia da coronavirus che ha flagellato l'Italia intera, non ha risparmiato nemmeno le nostre comunità religiose. In particolare, due sono state maggiormente colpite, Casa Betania a Lucca e la Piccola Casa della Gran Madre di Dio a Trofarello, Torino.
Casa Betania, struttura che ospita le religiose anziane e malate della Congregazione delle Suore Ministre degli Infermi di San Camillo, ha visto il decesso di Marisa  Remedi di 89 anni, conosciuta come sr. Letizia, originaria di Massa Rosa. Suor Letizia aveva già problemi respiratori, il 10 febbraio era stata infatti ricoverata per embolia polmonare e dimessa il 29 febbraio. Ritornata al pronto Soccorso dell’ Ospedale San Luca il 24 marzo mattina, è deceduta in serata risultando positiva al Covid-19.
Le altre suore, diciassette su ventuno insieme alle 3 operatrici sanitarie che qui lavorano, sono risultate positive ai controlli e di conseguenza la struttura ha seguito il protocollo che questa emergenza sanitaria prevede, stabilendo l'isolamento per ciascuna suora.
“Ci sono stati momenti terribili", riporta la superiora Sr. Sonia Paolina Freitas ma adesso le sorelle stanno bene ed aspettano l'esito del tampone che accerti la totale guarigione per un ritorno alla normalità e per scacciare quelle nubi che hanno offuscato la quotidianità ma non la loro fede. Incessanti preghiere e suppliche hanno elevato al Signore nel chiuso delle loro stanze perché cessasse questa pandemia.
Il Piemonte, insieme alla Lombardia, sono state le regioni più colpite dalla manifestazione epidemica.
Le sorelle della comunità della Piccola Casa -Trofarello (TO) svolgono la loro missione carismatica presso la Casa di Riposo Trisoglio. Una suora su cinque è risultata positiva al tampone, tuttavia, una di quelle che era risultata negativa ha accusato i sintomi (febbre, tosse, mal di gola) ed è stata posta in isolamento. 
Le tre suore si sono donate instancabilmente per servire ed accompagnare gli anziani  colpiti dal virus. Nella fase più critica dell’emergenza sanitaria, si sono aggiunte altre due suore con grande generosità e coraggio per supportare la comunità, mettendo a frutto sia le competenze professionali che i doni spirituali.
Come nel 1855 quando il colera infierì su Lucca e su tutta la Toscana, le figlie di Maria Domenica Brun Barbantini, fondatrice della Congregazione, si prodigarono senza sosta per sollevare le ammalate e fronteggiare la situazione laddove il lavoro era immenso e il rischio del contagio altissimo, così oggi, a fronte di questa pandemia da Covid-19 sono state solleciti a vivere il proprio carisma di Misericordia verso gli ammalati, sino alle sue più estreme esigenze, anche a rischio della vita. 
Imboccare, lavare, sistemare, rilevare i parametri, permettere agli ospiti di videochiamare i propri familiari, portare una parola di consolazione, donare un sorriso sono alcuni dei servizi che le Ministre degli Infermi prodigano a tutti gli anziani e ammalati.
L'assistenza fisica e materiale è il primo impegno nel quale si esprime la tenerezza e misericordia di Dio, ma l'assistenza non si ferma alle cure del corpo ma si estende a quella dello spirito, che è il principale e costante obiettivo.
Purtroppo, diversi ospiti della struttura sono deceduti e in un momento come questo in cui non si possono celebrare i funerali e i parenti non possono essere vicini ai loro cari, le Ministre degli Infermi hanno cercato di sopperire a queste mancanze, assicurando ascolto e conforto agli ospiti della casa ed accompagnando i malati in fase terminale con la vicinanza e la preghiera.
Il ministero non si estingue con la morte, l'affetto e la corrispondenza che sono nati, continua anche dopo la morte delle persone, nel ricordo sempre vivo. 
In questi giorni difficili, papa Francesco ha spesso parlato di speranza, che non toglie il dolore ma non delude. S. Paolo nel cap. 8 della Lettera ai Romani fa un inno alla speranza, un inno all'amore di Dio che è il fondamento della nostra speranza.
Tutto quello che accade intorno a noi può essere motivo di scoraggiamento o di dubbi "Signore tu mi ami, ma qui crolla tutto!!". Ma S. Paolo ci dice che è nella prova che siamo più che vincitori, perché si manifesta la potenza di Dio. Tutto è soggetto alla caducità, ma se lo Spirito abita in te, quello Spirito che ha risuscitato Gesù, risusciterà anche te. Cioè sei partecipe di quella risurrezione fin da ora.
Il carisma camilliano che vede nell'uomo sofferente Gesù crocifisso, si pone nel cuore stesso del Vangelo, nel mistero pasquale del Redentore dove dolore e morte si trasformano in salvezza e risurrezione.

Suor Luisa Calabrese 
Suore Ministre degli Infermi di S. Camillo

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