QUESTO È IL TEMPO FAVOREVOLE …
… È IL TEMPO DI DIO PER NOI
Carissimi Confratelli,
Il Mercoledì delle Ceneri segna, nella tradizione cristiana, l’inizio della Quaresima, il tempo di preparazione alla Pasqua.
Anche quest’anno a causa del resistere della pandemia ci prepariamo a vivere una Quaresima priva di manifestazioni esteriori. Tuttavia, questo non ci impedisce di seguire Gesù verso Gerusalemme, per sperimentare la gioia della Pasqua di Resurrezione, fondamento della nostra speranza e vana sarebbe la nostra fede se Cristo non fosse risorto (cfr. 1Cor 15,14).
Papa Francesco, nel Messaggio per la Quaresima 2021, prendendo spunto dalle parole con cui Gesù annunzia la sua passione ai discepoli “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme…” (Mt 20,18), ci invita a vivere la Quaresima come tempo favorevole, il Kairos per rinnovare le virtù teologali della fede, speranza e carità.
Papa Francesco scrive: “In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’acqua viva della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo. […] Il digiuno, la preghiera e l’elemosina, come vengono presentati da Gesù nella sua predicazione (cfr. Mt 6,1-18), sono le condizioni e l’espressione della nostra conversione. La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa”.
In questo tempo storico in cui non ci sono state risparmiate sofferenza, paura, incertezza sul futuro, morti di persone care, con l’allentarsi della diffusione del coronavirus e l’avviarsi del piano delle vaccinazioni, si incomincia a vedere la luce in fondo al tunnel, non per ripartire da ciò che si è sempre fatto, ma per ricominciare in vista di una conversione pastorale della nostra Provincia, della nostra vita da consacrati, segnata dalla fragilità e dalla grazia.
In questi tre verbi rinnovare, attingere e accogliere voglio brevemente soffermarvi con voi.
Innanzitutto, rinnovare la fede: è evidente che la fede è vista e presentata come una relazione in movimento che va coltivata, cresce, si approfondisce sempre più. Questo viene anche evidenziato dal fatto che il cammino della Quaresima, annualmente, ha il suo culmine nella veglia Pasquale con l’esuberante canto dell’Exultet dove professiamo la nostra adesione a Gesù Cristo, rinnovando le promesse battesimali. Proprio in questa prospettiva Papa Francesco ci invita a vivere il digiuno, l’elemosina e la preghiera, che da sempre caratterizzano il tempo della Quaresima, come elementi che ci permettono di incarnare la nostra fede nella vita quotidiana. Tutto alla luce di un’attenzione rinnovata alla Parola di Dio che alimentail nostro spirito, anzi è il punto di cerniera della nostra fede. Egli scrive: “lasciamoci raggiungere dalla Parola di Dio che viene trasmessa di generazione in generazione dalla Chiesa (…) è Cristo stesso, che assumendo la nostra umanità si è fatto Via – esigente ma aperta a tutti – che conduce alla pienezza della vita”.
In secondo luogo, siamo invitati ad attingere l’acqua viva della speranza. Siamo come la Samaritana che va ad attingere l’acqua che disseta e dona vita eterna. Se la nostra relazione con Gesù è vera ed è viva, da essa scaturisce lo Spirito santo, il Dono che zampilla dal Cuore di Gesù e si effonde in noi facendoci Figli del Padre e fratelli in Gesù. Questo viene celebrato e vissuto nel Sacramento della Riconciliazione, dove la nostra miseria viene accolta nel cuore del Padre e siamo accarezzati dalla sua tenerezza, in modo che in noi fiorisce la vita nuova nello Spirito. Si ha dunque una sempre e nuova effusione o battesimo nello Spirito a tal punto che diventiamo messaggeri di speranza, animatori del bene comune e profeti di un futuro migliore.
Infine, siamo incoraggiati ad accogliere l’amore che Dio riversa nei nostri cuori continuamente. Anche qui se ad amare si impara amando, è anche vero che l’amore cresce in noi nella misura in cui amiamo gli altri. “Vivere la Quaresima - scrive il Papa - vuol dire prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono e angoscia a causa della pandemia … ricordiamoci della parola da Dio rivolta al suo Servo: “Non temere, perché io ti ho riscattato” (Is 43,1) offriamo con la nostra carità una parola di fiducia, e facciamo sentire all’altro che Dio lo ama come un figlio”.
Come possiamo comprendere non si tratta di fare delle cose o delle azioni caratterizzata da una o dall’altra dimensione, ma di vivere la vita nuova che è stata deposta nella nostra esistenza il giorno del nostro Battesimo. Allora anche noi, come disse l’apostolo Tommaso, “andiamo con lui a Gerusalemme” (cfr. Gv11,16).
Con sentimenti di grande gioia, vi abbraccio fraternamente augurando a tutti un cammino di continua conversione, sotto l’ombra dello Spirito di Dio e chiedo la vostra benedizione e preghiera.
Il Superiore Provinciale
Padre Rosario Mauriello
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