Articolo sul Quotidiano “LA SICILIA” - 4 Aprile 2021
Per noi la Pasqua è stare più vicini ai fratelli poveri
Acireale, i camilliani hanno incontrato gli extracomunitari che chiedono l’elemosina e hanno donato loro un pacco con la spesa.
La solidarietà, la carità e la voglia di aiutare gli altri, soprattutto i più deboli, non si interrompono neanche a Pasqua per i camilliani e i volontari del Centro di accoglienza San Camillo di Acireale che, così come già avviene a Natale, intensificano la loro missione di ogni giorno. La cura dell'altro e del sofferente rimane sempre il tema centrale, a maggior ragione in questo particolare periodo. E così, già nel giorno di Venerdì santo i camilliani guidati da Fratel Carlo si sono recati nei vari impianti semaforici cittadini dove hanno incontrato i ragazzi extracomunitari che chiedono l'elemosina, donando loro un pacco spesa e un uovo di Pasqua. Oggi invece, in osservanza delle disposizioni anti Covid, il consueto pranzo per i bisognosi sarà offerto in modalità da asporto. Per l'occasione sarà preparato un ricco e gustoso menu, con primo, secondo, contorno, frutta, dolce e l'immancabile uovo di pasqua, preparato nella mensa del centro di accoglienza. A mezzogiorno si terrà nel cortile all'aperto della struttura di via Genuardi un momento di preghiera. Pranzo pasquale anche alla Casa della carità di San Giovanni Bosco che accoglie anche gli ospiti della Tenda di San Camillo. Nel pomeriggio poi fratel Carlo porterà la comunione ai malati di Covid dell'ospedale di Acireale. «La pandemia - afferma - non ferma assolutamente la solidarietà e la carità. In questa Pasqua di restrizioni e di colori la comunità camilliana di Acireale ha cercato di garantire un gesto di solidarietà nei confronti dei fratelli più soli e abbandonati. Abbiamo così fatto visita ai ragazzi fermi ai semafori; oggi ci sarà la mensa da asporto con ottime prelibatezze e un momento di preghiera all'aperto. Questo anche per dire come la fantasia della carità di cui parlava Giovanni Paolo II non si può arrestare. San Camillo, proprio nei momenti di grande emergenza, pestilenza, situazioni di malattia, ha espresso un carisma e una dedizione; quindi vuol dire che più c'è sofferenza più c'è possibilità di amare». In questo periodo di festa non sono state lasciate sole neanche le suore salesiane di San Benedetto, anziane e malate (alcune di loro colpite dal Covid); le funzioni religiose sono state celebrate per loro da padre Salvatore Pontillo.
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