Un secolo fa, nel giorno della festa di san Lorenzo Diacono, è nato Fratel Vincenzo CODELLA che festeggiamo oggi. Cento anni, non sono cento giorni; e possiamo immaginare quanto ne ha visto, Fratel Vincenzo; quanto ne ha sentito, quanto ne ha vissuto. Però l’occasione è bella, non per fare un panegirico di Fratel Vincenzo, ma insieme a lui ringraziare Dio per il dono della sua vita e della sua vocazione. È un momento di gratitudine a Dio che lo ha colmato dei suoi doni facendolo nascere nella vita umana da Leonardo e Filomena a Calitri in Provincia di Avellino, offrendolo la vita cristiana tramite la Chiesa con il Battesimo e chiamandolo alla vita religiosa nella famiglia di san Camillo nel suo 50° anno di vita. In questa famiglia religiosa, farà il suo Noviziato nella Patria del nostro Fondatore, a Bucchianico, i suoi primi voti a Villa Sacra Famiglia in Roma e la sua consacrazione definitiva il giorno anniversario della conversione di san Camillo, il 2 febbraio 1979, qui ad Acireale.
Figlio spirituale del Santo di Pietrelcina, san Pio, Fratel Codella ha sempre avuto un apostolato spirituale improntato di semplicità e di generoso servizio che penetra il cuore della gente. Il suo amore per san Camillo e la sua Croce Rossa lo ha spinto a manifestare premura nel servizio dei malati attingendo risorse nel carisma camilliano. Così che ha percorso le corsie degli ospedali di Monaldi a Napoli, di san Camillo a Messina servendo gli ammalati e assistendo gli operatori sanitari. Il suo impegno per gli ammalati, egli lo realizza come infermiere presso la casa “sollievo san Camillo “ ad Acireale (1973), nell’Ospedale di Messina, assistente ai sacerdoti diocesani infermi ad Aci Sant’Antonio durante l’anno santo (1975). Fratel Vincenzo ha svolto il servizio di sacrista a Messina e a Palermo (a Santa Ninfa). È stato economo nella comunità di Palermo. Il suo amore per la missione camilliana in Benin-Togo, lo spingeva senza sosta a fare delle raccolte di milioni e milioni di lire che mandava ai confratelli. (Ho solo citato qui qualche impegno, trascurando tanti altri.) Con la sua solida salute proporzionata alla sua età e che lo permette di essere autonomo, Fratel Vincenzo rimane un uomo e un religioso gioioso, trasmettitore di gioia e d’entusiasmo attraverso il suo sano umorismo.
Tutto questo è motivo di gratitudine a Dio. E con Fratel Vincenzo, noi diciamo grazie a Dio. La nostra gratitudine va anche a Fratel Vincenzo per la sua vita esemplare, per l’entusiasmo che infonde nei giovani, per l’attenzione ai bisogni dei bisognosi, per la saggezza che respira e per la fedeltà a Dio, alla Chiesa, all’istituto di san Camillo e ai malati. Grazie Fratel Vincenzo Codella per quello che lei è per noi e per Dio.
“Per il futuro le auguriamo di continuare a guardare avanti e in alto cercando il coraggio di sognare… e la fede per realizzarlo”. Chiediamo al Signore di illuminarla, di sostenerla, di assisterla, di guidarla e di benedirla. Le auguriamo soprattutto il dono della santità di vita anche per l’intercessione di san Lorenzo, del suo santo patrono Vincenzo, di san Camillo e della Beata Vergine Maria, Salute degli Infermi.
Sia lodato Gesù Cristo.
Padre Laurent Zoungrana
vicario generale dei camilliani
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