Omelia del superiore Generale dei camilliani padre Pedro Tramontin all’incontro dei superiori Maggiori in Colombia a Bogotà. 3 giugno 2024
Con la celebrazione eucaristica presieduta dal superiore generale dell’ordine camilliano P. Pedro Tramontin si è aperto il raduno dei superiori maggiori a Bogotà in Colombia.
Omelia della messa di apertura dell’incontro dei superiori maggiori dell’Ordine dei Ministri degli Infermi – Camilliani - Bogotà - Colombia - 03.06.2024 -
P. Pedro Tramontin
Voglio dare il benvenuto a tutti e a ciascuno e ringraziarvi anticipatamente per l’impegno fatto, per essere qui, oggi.
Abbiamo preparato questo incontro con tanta gioia e con tanto impegno. Avremo tante cose da condividere, da programmare, da riflettere, ma soprattutto per stare insieme e celebrare questi giorni che trascorreremo insieme, qui a Bogotà - Colombia.
Nel corso di questa prima giornata, in un momento opportuno, avremo la possibilità di spiegare lo sviluppo logico dell’incontro e anche i suoi contenuti principali.
Vi chiedo un poco di pazienza: questa mattina, finché prendete il materiale dove ci saranno le informazioni, oltre a quelle già sparsi per la casa.
Interpretando anche i sentimenti dei consultori generali, spero e prego che questo incontro possa essere un momento di fraternità, di sinodalità e un momento per pianificare e costruire insieme il nostro futuro.
Siamo qui a Vostra disposizione: per qualsiasi necessità potete chiedere a noi e ai confratelli che ci aiutano nell’organizzazione di questo evento. Benvenuti! Bienvenidos!
he lo Spirito di Dio, ci insegni a rimanere in ascolto della sua Parola, per comprendere il suo messaggio, affinché sappiamo, poi, renderlo attuale nella nostra vita.
La parabola dei vignaioli che Gesù ci offre nel Vangelo di oggi è tutta spiegata innanzitutto nel suo inizio: “Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano”.
Piantare, recintare, scavare, costruire, dare: sono tutti verbi che riguardano il Padrone della vigna. Il lavoro principale e più fondamentale lo ha fatto Lui: noi siamo chiamati a continuare il lavoro già iniziato.
In pratica, la vita, simboleggiata da questa vigna, non l’abbiamo inventata o costruita noi: l’abbiamo solo ricevuta, come un dono, come una consegna!
E anche se il padrone lascia la vigna in mano a noi, compie questa scelta, per due motivi: perché si fida e perché è con noi. Solo uno che si fida di te può lasciare le cose in mano a te. Ma solo uno che ti vuole davvero bene alla fine ritorna, affinché tu non rimanga con i problemi della vigna e da solo. ‘Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.’ (Mt 28,20)
Questo racconto ci offre una breve sintesi di tutta la storia del popolo d’Israele ed in particolare della continua cura che Dio ha avuto per il suo popolo, nel corso dei secoli e dall’altra parte ci rivela l’ingratitudine del popolo. Mentre Dio, si prodigava a favore del suo popolo, con segni di attenzione e di amorevolezza, il popolo manifesta una costante resistenza al suo disegno salvifico.
Penso che questo ci possa far riflettere sulla nostra missione e su come rispondiamo alla chiamata che Dio ci rivolge e a come viviamo le responsabilità che ci sono state affidate. Credo che ci sia un invito a stare attenti a non diventare superbi. Chi è stato chiamato a coltivare la vigna, lo deve fare nel nome di Dio e non secondo il suo proprio interesse.
Per non deviare della nostra missione siamo incoraggiati ad essere in continuo rapporto con il Padrone della vigna. Il cuore di questa relazione si dà nell’ascolto della sua Parola, nell’Eucaristia e nel servizio al prossimo.
Insomma, siamo chiamati a ricentrarci su ciò che è essenziale alla nostra vocazione di consacrati. Crescere sempre nella relazione di fiducia con il Padre e con il Figlio, per accogliere lo Spirito Santo.
Accogliamo questo messaggio che oggi ci è dato nella certezza che Dio ci ha affidato la missione e rimane con noi: questo ci offre la forza per camminare con rinnovato entusiasmo!
Sia lodato Gesù Cristo.
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