Messaggio del superiore Generale dei camilliani P. Pedro Tramontin ai partecipanti agli esercizi spirituali Interprovinciali

Cari Confratelli,
pace e benedizioni a tutti voi nel nome di nostro Signore Gesù Cristo.
È con immensa gioia che vengo a saper che 30 Confratelli, compresi i giovani candidati alla vita camilliana, membri delle tre provincie italiane, si sono dati un appuntamento 'spirituale' per partecipare a questo corso di esercizi.
Estendo i miei più calorosi saluti e le più fervorose preghiere affinché questi giorni sia Kairos di Grazia per tutti Voi!
Il tema che avete scelto I passi del mio vagare Tu li hai contati (Sal 56,9), è particolarmente denso di significato per il nostro cammino di vita, come consacrati nella vocazione camilliana. Questo versetto ci ricorda una verità profonda: ogni passo che realizziamo, anche nei momenti di incertezza e smarrimento, è conosciuto, contato e amato da Dio. È una testimonianza della Sua presenza intima nelle nostre vite.
Nel nostro cammino di fede e servizio, spesso ci troviamo a percorrere strade che sembrano incerte, piene di sfide o addirittura costellate da momenti di dubbio. Tuttavia, lo spirito del Salmo 56, ci ricorda che nessuno dei nostri passi - siano essi sicuri o incerti! - sfugge alla premura del buon Pastore, e, in questo modo, sembra quasi voler santificare ogni tappa del nostro viaggio esistenziale.
Come Camilliani, la nostra vocazione ci chiama a essere strumenti della misericordia guaritrice di Dio verso i poveri e i sofferenti. Questo ministero si rivela spesso sia fonte di immensa gioia che un percorso attraverso sofferenze profonde: incontriamo dolore fisico, angoscia spirituale e spesso ci confrontiamo anche con le nostre stesse limitazioni. In questi momenti, è facile sentirsi smarriti o dubitare del valore del nostro impegno e della nostra fatica.
Questo versetto ci rassicura: Dio scruta e valorizza ogni passo che compiamo, anche quelli che possono sembrarci inadatti, scontati e errati.
Papa Francesco ci ricordava: 'll Signore non si stanca mai di perdonarci; siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia'. Questo ritiro sia un momento di grazia, un'opportunità per rinnovare il nostro impegno nel cercare e custodire la misericordia del Signore e per ascoltare più intimamente la sua voce.
Sia anche un tempo di condivisione personale, di preghiera e di silenzio, in cui intercedere presso Dio per il nostro Ordine, le nostre province e delegazioni e, in modo speciale, per i nostri confratelli malati: sia un tempo prezioso - sacro - per chiedere al Signore di concedere loro consolazione, guarigione e pace.
La costituzione camilliana articola magnificamente la nostra missione: 'Tutta la nostra vita religiosa dovrà essere permeata dall'amicizia di Dio, affinché sappiamo essere ministri dell'amore di Cristo versoi malati. Cerchiamo di comprendere sempre più intimamente il mistero di Cristo e di coltivare l'amicizia personale con lui. Così si rende manifesta in noi quella fede che in San Camilla operava nella carità, per la quale vediamo nei malati il Signore stesso' (Cost. 13). Questo ritiro si riveli un'opportunità vitale per rafforzare la nostra amicizia, per consolidare i nostri legami :fraterni e per approfondire il nostro senso di appartenenza all'Ordine: questi momenti di incontro come famiglia, nella comunione e nella misericordia, siamo stimolati a vitalizzare, l'uno per l'altro, la nostra comune vocazione.
Mentre vi sintonizzate con il Signore durante questo ritiro, possiate essere rafforzati dalla Sua grazia, diventando sempre più conformi al modello che San Camillo ha incarnato, ispirato dal ministero di guarigione proprio di Gesù: anche voi, rinnovati nello spirito, possiate continuare il vostro ministero con rinnovato zelo e devozione.
Nella comunione della preghiera, vi chiedo di ricordare nelle vostre preghiere, la mia persona e i membri della consulta generale, affinché possiamo essere fedeli amministratori del carisma, sempre motivati a continuare a testimoniare l'amore misericordioso di Gesù, mentre animiamo il nostro amato Ordine.
"La Chiesa esiste per evangelizzare, con la parola e con l'azione, testimoniando l'amore misericordioso di Dio rivelato in Gesù Cristo" (Evangelii Nuntiandi,14): possa questa intuizione del magistero accompagnare le vostre riflessioni e preghiere durante questo ritiro, per poi incarnare l'amore misericordioso di Cristo, nella ferialità della vita
Vi auguro un tempo fruttuoso trascorso insieme con il Signore e le Sue benedizioni siano anche su colui che animerà questo ritiro: in unione di preghiera, sosteniamoci l'un l'altro, nel nostro cammino di fede e servizio.
Con le mie preghiere e le mille benedizioni di San Camillo.


Rev. p. Pedro Tramontin, MI Superiore Generale


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