Un premio inaspettato
Domenica 23 marzo 2025, presso l’auditorium del plesso A. Moro dell’Istituto Comprensivo Jannuzzi-Mons. Di Donna di Andria, si è svolto la quinta edizione del Premio per la Pace. L’evento, organizzato in collaborazione con il Master in Etica della Pace e Diritti Umani dell’Università degli Studi di Bari, la Fidapa sezione di Andria e l’associazione culturale Fidelis Quadratum, gode del patrocinio del Comune di Andria. La cerimonia ha avuto inizio alle 17.30. Un premio inaspettato ed emozionante di scambio e arricchimento reciproco, tra sentimenti di gratitudine e riconoscenza, tra musica e convivialità. Nell’auditorium si respirava un’atmosfera unica e indimenticabile di gioia, serenità e comprensione reciproca.
Infatti, il Premio per la Pace viene assegnato ogni anno a personalità che si sono distinte per il loro impegno a favore della pace, della giustizia, della solidarietà e del dialogo tra i popoli. Tra i premiati di questa edizione figurano l’onorevole Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato per l’Istruzione e il Merito, e monsignor Pawel Ptasnik, presidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo II della Segreteria di Stato di Papa Francesco. Saranno inoltre premiati padre Paschal Mgbeadichie, responsabile della Pastorale presso l’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana, e padre Rosario Mauriello, camilliano e superiore della Comunità del Divino Amore di Napoli.
Tra i riconoscimenti assegnati anche quello al magistrato della Procura di Trani Giovanni Lucio Vaira, alla presidente Fidapa BPW-Italy Distretto Sud-Est Elisabetta Grande e al coordinatore della Fondazione Megamark Francesco Pomarico. Saranno inoltre insigniti il maestro di ballo Gianpaolo Brescia, il medico e presidente del Calcit Nicola Mariano e la dirigente superiore della Polizia di Stato Sandra Meo.
L’evento si inserisce nel contesto delle iniziative promosse da Università, scuole e associazioni per diffondere una cultura della pace. Un momento di condivisione e riflessione su temi fondamentali per la società, che conferma il valore dell’impegno civile e sociale nel promuovere un futuro di maggiore equità e giustizia. Mi sono soffermato molto sulla nostra spiritualitàcamilliana e sull’essere testimoni della speranza per una cultura della pace e una cultura della vita rinnegando la cultura della morte e dello scarto, soffermandomi sull’esperienza di cappellano ed oggi in un contesto sociale “malato” del quartiere proiettandomi verso la cultura della giustizia riparativa nelle carceri di Secondigliano.
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